Trattamento delle Detrazioni Fiscali 110%
Superbonus 110% come funziona? Ci sono tre possibilità per usufruire delle detrazioni: detrazione in dichiarazione, sconto in fattura o cessione del credito.
1. Detrazioni fiscali 110%
La detrazione fiscale in dichiarazione consente al contribuente l’utilizzo diretto della detrazione del 110% della spesa sostenuta, nell’arco di 5 anni, con la conseguenza dell’assunzione di impegni finanziari immediati.
2. Superbonus: ottenimento dello sconto in fattura
Per quanto riguarda lo “sconto in fattura” il decreto Rilancio, va ad eliminare il vincolo che poneva l’ultima manovra finanziaria, limitandolo ai grandi lavori in condominio. Il nuovo provvedimento da 55 miliardi di euro, quindi, estende le categorie che possono beneficiare dello sconto in fattura. Potranno avvalersene sia i condomini sia le singole unità immobiliari adibite ad abitazione principale ed estesa anche alle seconde case.
Nel caso degli edifici residenziali lo sconto in fattura potrà essere richiesto solo dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni. Il meccanismo dello “sconto in fattura” sostanzialmente permette a un soggetto di effettuare lavori in casa gratuitamente (o quasi) perché trasferisce alle imprese l’onere di recuperare il contributo statale riconosciuto al committente come forma di sconto fiscale. Questo vuol dire che la ditta realizza i lavori senza percepire un euro, perché il richiedente usufruisce dell’agevolazione sotto forma di sconto immediato in fattura dell’importo dovuto. La società recupererà poi la somma come credito d’imposta.
3. Cessione del credito
L’altra opzione è rappresentata dalla cessione del credito, in tutto o in parte, per l’importo corrispondente alla detrazione spettante i lavori oppure agli istituti di credito e altri intermediari finanziari con possibilità, a loro volta, di successive cessioni. In questo caso, il contribuente deve procedere con i necessari bonifici e, solo successivamente, potrà cedere il credito all’impresa a un istituto di credito o a un intermediario finanziario disposto a prendersi il credito che si intende cedere.
Quando l’impresa non accetta la cessione del credito d’imposta, il contribuente si troverà a far fronte alle spese degli interventi e, solo successivamente, troverà un istituto di credito, o un intermediario finanziario, disposto a prendersi il credito che intende cedere.
La cessione del credito può essere disposta in favore di:
- Fornitori di beni e servizi necessari alla realizzazione degli interventi
- Altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società, enti
- Istituti di credito e intermediari finanziari
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